Trent’anni di carriera
festeggiati con un titolo mondiale. Non è stata una gara qualunque quella di
Miami per Francesco Bruno, il body builder di Pisticci laureatosi campione del
Mondo nella categoria over 45 ai Mondiali Nga (National Gym Associetion) di
Natural Body Building. “Dopo 30 anni il sogno americano si avvera – ha
dichiarato Bruno -: esserci era già una vittoria, ma vincere è stato
fantastico”. Per Bruno l’anno agonistico si era aperto il 21 maggio a Pomezia,
dove era in programma il campionato italiano Wpf (World phisic federation).
“Sono arrivato secondo nei 70 kg, qualificandomi Siccome agli Europei di
Varsavia, dove, il 3 giugno sono arrivato terzo. Il 27 maggio ho preso parte al
campionato Centro-Sud Italia a Guardiagrele, in Abruzzo, nella categoria Over
45 Fibbn arrivando primo. Grazie a questa vittoria ho acquisito il diritto a
partecipare ai campionati italiani di Padova del 18 giugno: primo nella
categoria Over 45. Il 25 giugno la corsa è continuata al Gran Prix nazionale di
Latiano, in provincia di Brindisi, dove sono risultato vincitore del Best
Posing”. Il lungo elenco di vittorie, però, non finisce qui: il 2 luglio a
Sapri altro primo posto, ma agli Europei Ibfa, nella categoria Over 45, seguita
dalla doppia vittoria del 9 luglio al Gran Prix nazionale di Anzio, con primo
posto nella Over 45 e nella 70 kg. “Dopo la pausa estiva la corsa è ripresa per
gli Europei Fibbn, validi per i mondiali di Miami: è arrivata un’altra vittoria
nella Over 45”. Morale della favola? Bruno ha portato a casa 3 Europei di tre
federazioni diverse e 2 campionati italiani. Ma non è finita qui: “Il 15
ottobre ho messo a segno un’ulteriore doppietta a Lecce, al Gran Prix nazionale
Csen, con primo posto nella Over 45 e 70 kg”. Infine, la strepitosa vittoria di
Miami. “La scalata finisce qui in cima – ha concluso Bruno -. Sono ripartito
per l’Italia con la vittoria e, soprattutto, con il sogno di una vita, a
dimostrazione che uno sport sano aiuta chiunque a star bene e raggiungere con
sacrifici e impegno le vette più alte”.
Piero Miolla
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